Cronaca

IL CASO

"Terremoti segno della bontà di Dio"
E' bufera sul vicepresidente del Cnr

Roberto de Mattei sotto accusa dopo un'intervista a Radio Maria sul sisma in Giappone. Sindacati e studiosi ne chiedono le dimissioni. E c'è chi ipotizza provocatoriamente di sostituirlo con monsignor Ravasi di ROSARIA AMATO

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ROMA - In un'intervista a Radio Maria ha sostenuto, riferendosi al Giappone, che i terremoti "sono una voce terribile ma paterna della bontà di Dio". Roberto de Mattei non è un prelato integralista, ma il (discusso) vicepresidente del Cnr. E infatti da giorni all'interno dell'organo di ricerche si levano proteste e richieste di dimissioni. A chiedere formalmente un passo indietro era stata già la Flc-Cgil (il sindacato scuola). Oggi anche il presidente dell'Accademia dei Lincei ha criticato pesantemente le affermazioni di de Mattei, mentre Daniele Archibugi (professore al Cnr e all'Università di Londra) più ironicamente ha proposto di nominare vicepresidente al posto di de Mattei monsignor Gianfranco Ravasi, accusato dallo studioso "evoluzionista" di sostenere "in campo esegetico e scientifico posizioni non del tutto coerenti con la tradizione della Chiesa".

De Mattei si trova in una posizione scomoda all'interno del Cnr almeno da quando, nel 2009, organizzò un convegno antidarwiniano. Le polemiche di due anni fa a un certo punto rientrarono, ma adesso questa nuova presa di posizione sulla tragedia giapponese ha fatto nuovamente insorgere la comunità scientifica. Tuttavia de Mattei non fa alcun passo indietro e fa notare come la frase sul Giappone sia una citazione di uno scritto del 1911di monsignor Mazzella, arcivescovo di Rossano Calabro, che commentava il terremoto di Messina del 1908.

Professori e ricercatori del Cnr, e non solo del Cnr, però non hanno dubbi: uno studioso che esterna opinioni del tenore di quelle di de Mattei non può rappresentare un ente scientifico così importante, mettendolo in ridicolo agli occhi di tutto il mondo. La scienza, osserva il presidente dell'Accademia dei Lincei Lamberto Maffei, ha "un suo linguaggio, che riflette il metodo scientifico: si esprime cioè in maniera non ambigua, chiara, logica e nei casi possibili matematica". Pertanto, prosegue Maffei, un dirigente del maggiore ente nazionale per la ricerca scientifica "non può permettersi di intervenire pubblicamente fuori da questi binari, come sembra  essere avvenuto in passato nel caso di convegni antidarwiniani, o più di recente, nel caso di  interpretazioni metafisiche dello tsunami". Da certe funzioni di responsabilità, osserva il presidente dei Lincei, "ci si aspetterebbe, in ogni contesto, un maggiore controllo nella libertà di dire castronaggini".

E' invece ironico Daniele Archibugi: "Sono stato letteralmente tempestato di chiamate, più sul faceto che sul serio, relative alle affermazioni del prof. Roberto de Mattei. In tutta sincerità, queste esternazioni non ci aiutano nel difficile compito di affermare i compiti dell'Ente nella sfera accademica nazionale e internazionale. Capisco che c'è dibattito all'interno di Santa Madre Chiesa, tanto che il cardinale Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio consiglio per la cultura, ha manifestato opinioni del tutto opposte a quelle del prof. de Mattei sull'origine dei terremoti. A questo punto faccio una proposta: perché il cardinale Ravasi non diventa vicepresidente del CNR e il prof. de Mattei  presidente del Pontificio consiglio per la cultura?".

Una provocazione, ma dettata dall'esasperazione. Mentre il segretario della Flc-Cgil Rosa Ruscitti chiede formalmente le dimissioni di de Mattei: "Riteniamo che, pur nel rispetto delle credenze di ognuno, esistano dei limiti alle esternazioni, imposti dalle cariche pubbliche che si ricoprono, e che il professor de Mattei li abbia oramai superati abbondantemente. L'intervista gira sul web e il Cnr sta diventando una barzelletta. Al fine di garantire la credibilità dell'Ente e il rispetto della Rete Scientifica, il cui lavoro permette la collocazione dell'Ente nei primi posti delle classifiche internazionali, la Flc-Cgil chiede le dimissioni del vicepresidente e che siano resi pubblici criteri e valutazioni alla base della selezione dei prossimi vertici dell'ente nonché i nominativi di coloro che compongono il comitato di selezione".